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Follia – Patrick McGrath

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Ho iniziato questa quarantena nel miglior modo possibile e cioè con un’ottima lettura. In questo periodo, come vi dicevo nella scorsa recensione, leggevo prevalentemente fantasy; ma quando ho visto nella libreria questo libro ho proprio pensato: voglio leggerlo e quale miglior momento se non questo? E quindi eccomi qua a parlarvi di Follia di Patrick McGrath.
Questo libro parla di Stella, una giovane e bellissima donna, sposata con Max, uno psichiatra, e con un figlio, Charlie. I tre si trasferiscono in un’abitazione vicino al manicomio in cui Max è vicedirettore e del quale spera, un giorno, di diventare direttore. Arrivati nella nuova casa, in un’estate del 1959, notano lo stato di degrado del giardino e della serra; per questo alcuni pazienti in semi-libertà vengono mandati lì per rimettere tutto a nuovo. Uno di loro è Edgar, un uomo che ha ucciso la moglie tagliandole la testa. Nonostante venga avvisata della pericolosità dell’uomo, questo non le impedisce di innamorarsi perdutamente di lui.
In principio Stella cerca di reprimere questo suo sentimento, sia per suo figlio sia per la famiglia creata con Max che le ha donato tranquillità e agiatezze economiche. Dopo non molto, però, la disinvoltura di Edgar risvegliano in lei un lato quasi “animale”, che reclama la passione e l’amore che suo marito non è mai riuscito a darle.

“Aveva perso il controllo. Non si controlla un innamoramento, mi disse, non è possibile. E la divertiva che fosse potuto accadere in questo modo, con quest’uomo. Un paziente. Un paziente che lavorava nell’orto. Stella, le dissi, non potevi fare una scelta più scriteriata. La verità, mi rispose, è che non ho scelto affatto.”

Tutto  il libro è narrato da Peter, un amico e un collega di Max, che ci racconta questa storia così cupa. Il finale di questa vicenda forse tutti noi ce lo aspettavamo, leggendo, così triste come tutta questa vicenda. La storia, per sé, non è molto complessa: la bella e annoiata moglie di un medico che si innamora perdutamente del cattivo, del paziente con un passato oscuro; ma il punto di questa storia è che è tutt’altro che semplice o stereotipata, è, anzi,  un racconto di una donna che cade in un’ossessione sessuale che si trasformerà, dopo una separazione dei due, in una vera e propria depressione mista ad un bipolarismo di odio-amore. Essa culminerà con la morte dell’unica cosa importante per lei: Charlie. Questo avverrà perché lei, mentre il bambino affoga, non farà nulla per salvarlo e le uniche parole che dirà per spiegare l’accaduto saranno: “pensavo che fosse Edgar”. Consiglio vivamente questa lettura perché lo stile di scrittura dell’autore e i fatti e le vicende vi terranno incollati alle pagine dall’inizio alla fine del racconto.

Poi successe qualcosa, qualcosa che credo nessuno dei due avesse previsto, se non altro al livello conscio: Edgar e Stella sottovalutarono – come può capitare a chiunque in circostanze analoghe – la violenza dei sentimenti che si scatenarono in lei. In sostanza, non si resero conto che le barriere della cautela e del senso comune minacciavano di crollare, travolgendo il loro fragile equilibrio

I casi clinici sono sempre molto interessanti da leggere, ma questo mi ha assolutamente tenuta incollata alle pagine; sarà forse per il modo in cui Peter narra tutta la vicenda; perché, forse, lui Stella l’ha sempre amata dalla prima volta che l’ha vista. Questo suo sentimento rende tutta la storia divisa nella diade innamorato-medico: una persona che vuole capire fino a fondo la nevrosi del suo paziente, ma che allo stesso tempo non riesce ad attenuare i sentimenti che prova per lei. Sarà proprio questa sua impossibilità di estraniarsi totalmente dalla vicenda che lo porterà, in ultimo, a sbagliare un’analisi che si rivelerà tragica.

Stella ammise di non aver mai provato in tutta la sua vita un’attrazione di una tale intensità fisica ed emotiva per qualcuno; era una cosa che conosceva solo di riflesso, per averla percepita negli uomini che la provavano per lei

L’ossessione di Stella per Edgar le farà lasciare tutto quello che ha costruito, la sua famiglia, le sue agiatezze economiche e anche la sua sanità mentale. Questo perché per lei Edgar diventerà il tutto, l’unica cosa importante della sua vita. La colpa di tutto questo viene data in parte a Max e al fatto che non la desiderasse fisicamente, che non la volesse; questo ha fatto si che stella cercasse tra le braccia di un altro quello che avrebbe voluto avere dal marito. Peter in un certo senso concorda, pensando che sì, poteva essere questa una delle ragioni; ma non l’unica, perché Stella e Edgar in un modo malato avevano bisogno l’una dell’altro, il sentimento che li univa, in un modo morboso, era vero. Infatti, quando Stella alla fine del libro capisce che non potrà mai riaverlo, nonostante la promessa di Peter di sposarla e di farla vivere in tranquillità, lei si toglie la vita con addosso il vestito che aveva la notte in cui aveva conosciuto Edgar, un anno prima.
Questo libro lo potrei definire come un susseguirsi di eventi in una rovinosa discesa. Questo perché ogni singola scelta di Stella, dalle più facili a quelle più complesse, sembreranno in un qualche modo essere quelle giuste sul momento, ma le più sbagliate possibili nel lungo termine. Per quanto riguarda noi lettori invece, questa discesa la compiamo con lei, incapaci quasi di giudicare e decidere se il suo comportamento o quello di qualsiasi altro protagonista di questa storia sia giusto o sbagliato. Non ci è possibile, possiamo solo astenerci e assistere inerti alla caduta di questa giovane donna rovinata da un amore malato.
Per finire ne consiglio vivamente la lettura.

Titolo: Follia

Autore: Patrick McGrath

Pagine: 302

Editore: Adelphi (se vuoi acquistarlo clicca qui)

Prezzo: 12,00 €

Anno di edizione: 2012

Autore:

Sono una ragazza di 18 anni di Genova che adora leggere, guardare serie tv, film e anime e giocare ai videogiochi. Ho tante passioni che sono difficili da conciliare, a volte mi perdo tanto in una serie che mi dimentico di leggere o in un libro e mi dimentico di studiare.... insomma ho troppe cose da fare e poco tempo per farle. Sono una persona notturna, amo fare le ore piccole piuttosto che svegliarmi presto al mattino. Ho un serio problema con la scuola, nonostante ne capisca la funzione educativa e preziosa che ha; questo probabilmente dovuto anche al fatto che ho scelto una scuola superiore a me non molto gradita. Per quelli che se lo stanno chiedendo, a settembre di quest'anno frequenterò la quinta superiore in un istituto informatico. Diciamo che preferisco leggere che programmare, m a usciremo anche da questa situazione direi. Per il resto sono una persona abbastanza solare, ma solo con le persone che si dimostrano meritevoli (che parolone) del mio rispetto. Se una persona mi delude difficilmente riacquisterà la mia fiducia e, quindi, difficilmente sarò cordiale con lei come lo sono con le mie migliori amiche, ad esempio. E sì, sono anche un pochino permalosa, ma il giusto dai.... la maggior parte delle volte. Comunque questa sono io, spero di avervi in qualche modo interessato con la mia presentazione, godetevi le mie recensioni!!!!

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